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Lavoro giovanile, i sindacati puntando il dito contro stage e tirocini: "Vanno superati". L'appello: "Serve migliorareil sistema di alternanza scuola e lavoro"

Cgil Cisl Uil ribadiscono l’importanza di rafforzare la prevenzione e la formazione, a partire dalle scuole, sulla sicurezza sul lavoro, ma allo stesso tempo sollecitano interventi che riducano la precarietà

Pubblicato il - 13 giugno 2024 - 16:23

TRENTO. Il Trentino Alto Adige è al primo posto nazionale con 7.407 ragazzini, su una popolazione di 34.150, che lavorano, pari al 21,7%. I dati sono quelli che arrivano dal Rapporto “Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro” presentato da Unicef.

Le quattro regioni con la percentuale più alta di minorenni occupati (15-17 anni), in relazione alla popolazione residente per tale fascia di età, sono: Trentino-Alto Adige, Valle D’Aosta, Abruzzo e Marche. Queste regioni si collocano abbondantemente al di sopra del valore della media nazionale (4,5%).

 

“Sui dati regionali relativi al lavoro minorile incide in modo importante il sistema duale dell’Alto Adige, che alterna scuola a lavoro, e il maggior numero di ore di alternanza scuola lavoro previste in Trentino fino al 2023. Il tema vero è la qualità del lavoro che viene offerta ai giovani all’inizio dei loro percorsi professionali” hanno spiegato i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil commentando il rapporto Unicef sul lavoro minorile. 

 

Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti spostano la questione sul piano della qualità, puntando il dito contro stage e tirocini. Un sistema – come il sindacato confederale ha ribadito più volte – che va superato. “Chi ha già una qualifica, cioè diplomati e laureati, va inserito sul mercato del lavoro attraverso forme contrattuali adeguate che riconoscono anche giuste retribuzioni e giusti diritti”.

 

Cgil Cisl Uil, invece, ribadiscono l’urgenza di guardare al modello altoatesino e tedesco, migliorando il sistema di alternanza scuola lavoro investendo sia sulla strutturazione di un vero sistema duale per le ragazze e i ragazzi degli istituti tecnici e della formazione professionale sia strutturando un sistema di tipo duale anche per l’università. “Le criticità dell’attuale modello non si risolvono semplicemente tagliando le ore di alternanza. Serve una vera e propria riforma”.

 

Occupazione precarie e di bassa qualità è anche spesso un’occupazione meno sicura. Cgil Cisl Uil ribadiscono l’importanza di rafforzare la prevenzione e la formazione, a partire dalle scuole, sulla sicurezza sul lavoro, ma allo stesso tempo sollecitano interventi che riducano la precarietà. 

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